martedì 20 dicembre 2011

Cavoli che cavoli!!!
Ovvero quanti modi per usare la pianta del cavolo


In questa stagione, dove il tempo è cupo, le piante hanno perso le foglie e quindi anche i colori caldi dell’autunno vanno a svanire con l’arrivo dell’inverno. È vero che non sono poche le piante che rimangono verdi: ci sono gli abeti, le tuie, i bossi, le camelie. Poi ci sono anche piante che fioriscono in questa stagione: non possiamo certo dimenticarci, dei ciclamini, delle viole e violette, le eriche e così via... Ma una pianta che spesso non si considera per la sua bellezza è il cavolo.
Il cavolo appartiene alla famiglia delle Crucifere, ma naturalmente fanno parte della famiglia delle crucifere anche: le verze, il cavolo nero, le verze colorate che non si mangiano ma si utilizzano per le aiuole, fino ai broccoli e ai cavoletti di Bruxelles. La famiglia delle Crucifere ha quindi splendide piante dall’uso svariato. Il cavolo è una pianta erbacea annuale di varia foggia, le foglie, ad esempio, sono di varie dimensioni e di vari colori, spesso sono ondulate e carnose con una superficie liscia, hanno poi delle nervature molto spiccicate. Il fusto può arrivare anche all’altezza di un metro.
Per quanto riguarda l’impiego culinario, recentemente in un viaggio a Lisbona ho “scoperto” una pianta che cresce benissimo anche in Italia e si trova tranquillamente in tutti i nostri supermarket, ovvero: il cavolo nero. Un cavolo che non si conosce tanto e che da noi non viene neanche così tanto utilizzato in cucina, con cui, però si possono fare ottime minestre. Difatti proprio a Lisbona c’è un piatto tipico: la sopa, che consiste in un minestrone molto liquido, potremmo dire un brodo di verdure come lo facciamo abitualmente anche in Italia, che spesso contiene foglie di cavolo nero tagliate sottili e messe all’ultimo momento in modo tale che rimangano croccanti, provate!
Il cavolo nero è anche dal punto di vista estetico una bellissima pianta dalle lunghe foglie verde scuro scuro (come ci si può immaginare dal nome), dal portamento eretto, che arriva tranquillamente a un metro di altezza. Non è difficile da coltivare ma, come molte altre piante, ha bisogno di un terreno molto ricco, poiché consuma molti elementi nutritivi. Secondo me può entrate in molti giardini come pianta ornamentale, dato che non è così conosciuta crea una curiosità a chi osserva il giardino, poi anche se la si conosce come verdura non ci si aspetta di trovarla in un giardino e crea un effetto sorpresa.
Ultimamente si è diffuso l’impiego di cavoli ornamentali e sopra le aiuole troviamo delle bellissime verze colorate. Oltre ai cavoli ornamentali da terra, il cui nome più appropriato è brassica, ne esistono anche versioni “da fiorista”, ovvero recisi e con gambo lungo, che si abbinano bene nei bouquet.
Entrambe le tipologie normalmente si possono trovare bianche e verdi o viola e verdi, le cui tonalità variano a seconda dell’esemplare. I colori tenui ma intensi che le caratterizzano le rendono adatte a numerosi abbinamenti, sia in terra che nei bouquet;  inoltre le venature delle foglie o l’eventuale increspatura alla fine di esse le rendono molto particolari rispetto ad altri fiori.
Un cavolo utilizzato in un mazzo di fiori ha quindi la sua importanza sia per le caratteristiche appena descritte sia per la loro dimensione. Nella composizione quindi bisognerà considerare che essi assumono un ruolo principale: l’accompagnamento si dovrà adattare alla predominanza di questo fiore rispetto agli altri, fermo restando che la colorazione e la forma del cavolo permettono una buona libertà di abbinamenti.
Alcuni fiori che potrebbero essere accostati sono, tra gli altri, tulipani, dalie, zinnie. Questo perché sono fiori che contrastano, per colore, per forma o per dimensione e quindi rendono il mazzo variegato ed equilibrato stilisticamente.
Un bouquet che ho composto recentemente era formato da cavoli verdi e bianchi, tulipani gialli, che davano colore all’insieme e dei rametti di asparagus che hanno dato volume e maggior leggerezza. Il giallo vivace, in questo caso dei tulipani, funge da ottimo contrasto con il colore verde (ma eventualmente anche con il tipo viola) e da brillantezza. Si potrebbe usare anche il contrasto con il rosso (solo nell’abbinamento con il tipo verde), ma bisogna stare attenti alla tonalità affinché esso non risulti troppo sbilanciato.
Inoltre il bello del cavolo è che ha una lunghissima durata, basta che sia curato adeguatamente: togliendo le foglie quando ingialliscono o si seccano, accorciando il gambo e tagliandolo diagonalmente prima che marcisca e cambiando l’acqua (come del resto si fa con tutti i fiori recisi).
Più semplice è adoperare invece le piante di brassica, che moriranno con l’inizio del caldo. Esse quindi possono essere collocate in aiuole in aggiunta a piante perenni o in vaso sui balconi per riempire eventuali buchi vuoti nei vasi. Questi cavoli non hanno particolari necessità idriche, perciò non richiedono cure particolari, né spazio abbondante. L’unico accorgimento (anche estetico) è quello di togliere le foglie secche o appassite che solitamente sono alla base del fiore.
Attenzione! Se decidete di mettere i cavoli nel vostro giardino, terrazzo o balcone che sia dovete sapere che i cavoli sono una calamita per le lumache! Però se si tiene il terreno ben drenato, senza ristagni idrici, le lumache non troveranno il loro habitat umido: sarà più difficile che vengano a infestare le vostre piante, perché le lumache non danneggiano solo il cavolo ma anche tutto il resto. 

Potrete usare questi suggerimenti per abbellire il vostro centro-tavola o le vostre aree verdi durante le feste natalizie!

Nessun commento:

Posta un commento