mercoledì 15 aprile 2020

IL GIARDINO NATURALE


Da qualche anno seguo il giardino di Marilena, una cliente poi diventata cara amica, amante di piante e di gatti.
Il suo è un giardino, come dice il titolo, “naturale”, o meglio, con piante che crescono naturalmente senza forzarle ma allo stesso tempo curandole con gli appositi concimi affichè facciano spettacolari fioriture e abbiano una buona crescita.
In questo giardino vivono anche diversi gatti che trovano riparo sotto le piante e hanno modo di fare caccia grossa a lucertole, insetti e uccellini.
È un luogo bizzarro questo giardino, perchè ha una sua vita, una strana naturalità pur essendo in un contesto periurbano dove di naturale purtroppo vi è ben poco, ormai luoghi straurbanizzati,  stracementati. Difatti qui alcune erbe che in un giardino più classico verrebbero estirpate, scerbate perché considerate malerbe, le si lasciano crescere fino al loro completo ciclo per poi potersi godere la fioritura e vedere gli animali, insetti e uccellini che si approvvigionano da esse, cosicchè Marilena possa prendere le immagini con la sua macchina fotografica e possa fare un minuzioso studio che racconta il suo giardino.
Un elemento da non sottovalutare in questo giardino sono sicuramente i gatti che, liberi da costrizioni domestiche, lo amano e lo animano e devo dire che anche lo dominano…
Marilena è grande amante di gatti che vivono assieme a lei, loro danno vita anche alla parte faunistica, senza turbare l’equilibrio del giardino perché i gatti riescono bene a interagire con ciò che li circonda oltre che con i loro simili. Forse alle volte fanno piccoli disastri ma, come se non fosse successo nulla, continuano la loro vita tranquilli senza troppi problemi.

Incominciamo a fare un giro tra le essenze…
Per prima cosa iniziamo parlando della “giungla di bambù” (ma senza panda) posta a ridosso del muro di confine, più alta della casa, dona al giardino un tocco orientale e ha un ottimo suono quando viene mossa dal vento…
Nandine, le avete mai viste così? Al naturale, nella loro vera forma, le abbiamo potate al fine di mantenere la loro naturalezza senza forzarle.

Il percorso si mescola tra oleandri e aceri e altre piante: un tempo gli oleandri erano nei vasi, poi sono, di loro iniziativa usciti, diventando enormi e maestosi e ci omaggiano delle loro fioriture.
Arriviamo al gazebo, naturalmente comodo luogo di rifugio per i mici, che nelle giornate soleggiate fa un’ottima ombra, da qui si gustano la fioriture.
Non possono certo mancare gli Ibiscus messi in piena terra e gli ibiscus a coltura idroponica posti all’interno di una vasca da bagno reimpiegata.
A lato del gazebo c’è un mimosa che oltre a produrre una fioritura grandiosa, ripara da sguardi indiscreti dei vicini, in più da modo agli uccellini di poter avere una dimora.
Ginkgo Biloba, pianta che non può mancare, è un albero che proviene dalla Cina ed è antichissimo: ha origini che risalgono a 250 milioni di anni fa… In autunno dona al giardino una luce gialla data dal colore giallo vivo delle foglie.
Fiori e piante erbacee …
Sul fronte della casa c’è una Magnolia Grandiflora che protegge il balcone e fa da riparo agli uccellini e dona una bellissima fioritura tutti gli anni. Non ci potremmo non accorgere delle palme tra la magnolia, con ai piedi arbusti e fioriture.
Spero via sia piaciuta la visita al “giardino al naturale” e possiate cogliere ispirazione.
Ringrazio Marilena che, oltre che avermi dato l'opportunità di lavorare nel suo giardino, mi omaggia sempre del nettare degli dei (vino...) e buona musica. Sue sono le foto per poterlo raccontare.









mercoledì 8 aprile 2020

Il mondo delle graminacee

Le graminacee fanno parte di una estesa famiglia di piante erbacee monocotiledoni, che comprende moltissime specie cosmopolite, con fusto cavo diviso in nodi e internodi (culmo), foglie distiche, con lunga guaina, fiori a spiga, frutti a cariosside (spiga); molte specie sono cerealicole, altre foraggere e altre sempre ad uso alimentare ma più industriale per esempio zucchero, cellulosa, alcool, fibre, ecc.
Parlando delle specie che possono interessarci invece possono essere ciuffi che danno forme e colori diversi a seconda della stagione e naturalmente della varietà.
Le graminacee ornamentali sono piante poliennali, e possono cambiare colore e consistenza durante i vari periodi dell’anno e creare scenari, suoni diversi.
Essendo un una famiglia molto grande, le diverse specie possono essere impiegate in molteplici modi.
Una curiosità: le graminacee ornamentali non danno sintomi allergici.
Le foto qui di seguito, sono state fatte da Massimiliano Riboldi, le piante vengono dal suo vivaio http://riboldi.org/.

Carex morrowii variegato.
Iniziamo da questa graminacea che può dare buoni risultati, avendo una foglia chiara tendente al giallo, può dare luce. Avendo piccole dimensioni, può essere sistemata anche in balconate oltre che sicuramente in filari misti (…a me piacciono di più) o monovarietali. Questa è la più comune e da più tempo utilizzata tra le piante che elencherò di seguito.












Pennisetum Penniseto
È forse la graminacea più impiegata in aiuole e giardini che comprende molte varietà, alcune con le spighe gialle altre più rosse. Molto scenica, con i suoi ciuffi crea l’effetto di un getto d’acqua di una fontana.

È adatta ad essere usata in composizione con diverse piante erbacee, magari mettendo ai suoi piedi piantine a fioritura stagionale; a me piace mescolare con le aromatiche ed un ottimo abbinamento è con il timo limone, con le foglie tendenti al giallo, si creano dei bei giochi di colori e forme.





Pennisetum alopecuroides
In questa immagine si vede come riempie lo spazio e la morbidezza di questa pianta che muove e modifica il paesaggio soltanto con un soffio di vento, creando un effetto che ricorda gli schizzi di una fontana.
Ha fogliame verde, rosso e giallo in autunno. Ama una esposizione soleggiata, il suo periodo di fioritura è Luglio - Dicembre; raggiunge un'altezza massima di 70 cm - 80 cm.

Stipa tenuissima e Verbena
In questa immagine vediamo la stipa detta anche capelli d’angelo, se messa in piena terra può raggiungere facilmente un metro di altezza. Ho provato a metterla anche il vasi piccoli e a mio parere da dei buoni risultati e crea sempre un effetto di “movimento”.

Nell’immagine è accostata alla Verbena, sempre un’erbacea perenne a portamento arbustivo che raggiunge facilmente un metro di altezza e ha una fioritura violetta che può iniziare a giugno e proseguire fino a settembre. La Verbena officinalis (non tutte le specie) è  molto utilizzata in fitoterapia per la sua azione calmante, utile contro lo stress, ma anche per lenire le infiammazioni muscolari, favorisce la digestione e protegge la pelle. Io però la impiego solo ad uso ornamentale.


Phalaris variegata
È una graminacea ornamentale da coltivare in pieno sole. La colorazione delle foglie, come si vede, permette di apprezzarla durante tutto l'anno. Durante la stagione primaverile - estiva è caratterizzata da foglie lunghe e strette di colore verde brillante che presentano striature color crema e rosa, mentre in inverno prende una tonalità beige argenteo che dà luce.
Questa varietà, originaria dell'Europa e del Nord America, è ottima da sfruttare per la sua dimensione per coprire in tempi brevi zone vuote, difatti raggiunge i 70-100 cm di altezza ed estensione.

Non teme il gelo e resiste a temperature alte, può facilmente essere impiegata, come del resto quasi tutte le piante in consociazione: ad esempio con delle fioriture stagionali poste alla base.Pianta erbacea perenne, sempreverde, magnifico fogliame verde-lime dorato, dà luce a luoghi ombrosi, valorizzata in vaso, utile per dare un tocco di colore e struttura in aiuole.


Acorus ogon
Anche questa è  una pianta che può raggiungere le dimensioni della precedente, ha un colore più tendente al rosso. I suoi ciuffi sono leggeri ma al contempo più rigidi della Stipa: ha una foglia larga e una sorta rametti rossastri con la fioritura che da più struttura.

Imperata cylindrica red baron
Ho scelto una foto da vivaio che non rende al massimo le potenzialità della specie per lasciare libera interpretazione delle potenzialità.

É una pianta che può dare ottimi risultati anche in vaso, naturalmente sepre in zone molto soleggiate con terreno umido.

Erba sanguinante giapponese
Proviene da un’isoletta giapponese, é una spettacolare graminacea dal fogliame deciduo, nastriforme, rosso acceso, largo 1-1,5 cm, verde alla base. Lentamente raggiunge i 50 cm in altezza e con i suoi rizomi tende ad estendersi in larghezza dove trova spazio. È ottima anche  impiegata in vaso.

Carex praire fire
Anche questa graminacea è perenne e sempreverde, si può utilizzare per macchie e bordure. Ha il fogliame di eccezionale bellezza a colori caldi, ama i terreni freschi e umidi. Fa un fiore beige rosato, il suo periodo di fioritura è Luglio - Agosto, raggiunge un'altezza massima di 40 cm - 45 cm.













Spero che possano venirvi nuove idee, nuovi spunti!

PIANTE AROMATICHE, idee e impieghi

Le piante aromatiche, come voi saprete, sono quelle piante che hanno la foglia profumata e può essere utilizzata in vari modi e in più, sono piante tipicamente vigorose capaci di vivere in terreni poveri e difficili. L’unica cosa che tende a danneggiarle è il cattivo drenaggio (il ristagno idrico), come del resto alla gran parte delle piante. Quindi prima di piantarle lavorate bene il terreno! Le vediamo anche crescere spontanee in terreni sassosi in condizioni asciutte e calde, sono già adattate al luogo e non hanno l’aspetto vigoroso di quelle che andiamo a prendere cresciute in vivaio. 
Le piante aromatiche più comunemente coltivate e per l’utilizzo in cucina sono: Alloro, Salvia, Timo, Rosmarino. 
Un po’ di tempo fa ho fatto un esperimento: dovevo rinfoltire un prato... dopo aver arieggiato il terreno ho seminato, oltre al prato, anche della menta che in seguito è germinata insieme agli altri semi dando vita a un nuovo prato profumato. Il tutto è germinato bene anche grazie anche all’aggiunta di terriccio fresco e leggero che ha dato al prato un po’ di energia. Questo prato era nel giardino di una villa e non veniva troppo calpestato, ma quando nelle serate estive si passeggiava sul manto erboso saliva alle narici un ottimo e fresco profumo di menta e il prato è diventato più rustico restando morbido e bello verde.
Un altro metodo, di utilizzo di aromatiche che ho usato più volte, è quello di metterle insieme ai fiori nelle aiuole. Non dimentichiamoci della fresca fioritura del rosmarino, che da quasi luce con i suoi piccoli fiori azzurrini... 
Spesso si vedono delle aiuole composte da diverse Lavande, ma perché non utilizzare anche delle Salvie? Ne esistono in moltissime varietà. 
Tempo fa avevo acquistato una salvia molto particolare dalla foglia grossa e carnosa che produce, a differenza di altre salvie, un fiore composto viola molto bello ed è molto decorativa e particolare come pianta!
Altre piante, per le aiuole non calpestate che possono dare ottimi effetti e stupire sono le varietà di Timo di vari colori e vari aromi: da quelle più classiche ad altre che sanno, ad esempio, di limone.

Spero di avervi dato un po di spunti e di idee su come utilizzare delle piante aromatiche facilmente reperibili in maniera diversa! Buon lavoro
Le piante aromatiche, come voi saprete, sono quelle piante che hanno la foglia profumata e può essere utilizzata in vari modi e in più, sono piante tipicamente vigorose capaci di vivere in terreni poveri e difficili. L’unica cosa che tende a danneggiarle è il cattivo drenaggio (il ristagno idrico), come del resto alla gran parte delle piante. Quindi prima di piantarle lavorate bene il terreno! Le vediamo anche crescere spontanee in terreni sassosi in condizioni asciutte e calde, sono già adattate al luogo e non hanno l’aspetto vigoroso di quelle che andiamo a prendere cresciute in vivaio. 
Le piante aromatiche più comunemente coltivate e per l’utilizzo in cucina sono: Alloro, Salvia, Timo, Rosmarino. 
Un po’ di tempo fa ho fatto un esperimento: dovevo rinfoltire un prato... dopo aver arieggiato il terreno ho seminato, oltre al prato, anche della menta che in seguito è germinata insieme agli altri semi dando vita a un nuovo prato profumato. Il tutto è germinato bene anche grazie anche all’aggiunta di terriccio fresco e leggero che ha dato al prato un po’ di energia. Questo prato era nel giardino di una villa e non veniva troppo calpestato, ma quando nelle serate estive si passeggiava sul manto erboso saliva alle narici un ottimo e fresco profumo di menta e il prato è diventato più rustico restando morbido e bello verde.
Un altro metodo, di utilizzo di aromatiche che ho usato più volte, è quello di metterle insieme ai fiori nelle aiuole. Non dimentichiamoci della fresca fioritura del rosmarino, che da quasi luce con i suoi piccoli fiori azzurrini... 
Spesso si vedono delle aiuole composte da diverse Lavande, ma perché non utilizzare anche delle Salvie? Ne esistono in moltissime varietà. 
Tempo fa avevo acquistato una salvia molto particolare dalla foglia grossa e carnosa che produce, a differenza di altre salvie, un fiore composto viola molto bello ed è molto decorativa e particolare come pianta!
Altre piante, per le aiuole non calpestate che possono dare ottimi effetti e stupire sono le varietà di Timo di vari colori e vari aromi: da quelle più classiche ad altre che sanno, ad esempio, di limone.

Spero di avervi dato un po di spunti e di idee su come utilizzare delle piante aromatiche facilmente reperibili in maniera diversa! Buon lavoro




martedì 31 marzo 2020

LA FILOSOFIA DEL GIARDINIERE

Piante da interni usi e benefici


Possiamo mettere amore e dedizione nella cura delle piante dentro le mura domestiche. Anche qui, come nei giardini, l’amore può venirci corrisposto con una buona germinazione e crescita.
Gli stessi metodi che si impiegano per la scelta botanica delle specie vegetali da esterni (aiuole, giardini) vanno impiegati per la scelta delle piante da interni: spazio a disposizione, luce e infine quanta cura possiamo offrire.
Le piante da interno possono darci energia come quelle da esterno e sicuramente possono anche farci compagnia, non soltanto tra le mura domestiche ma anche negli altri spazi, uffici, laboratori…
In un precedente articolo scrivevo: “Trovare la sintonia con i vegetali è da un po’ l’obiettivo che vorrei raggiungere (la sintonia con gli esseri umani, a questa ho rinunciato da tempo). Come nella musica l’armonia è fondamentale per raggiungere una buona sonorità. Nella cura dei vegetali è un po’ la stessa cosa: bisogna trovare un’armonia con i nostri giardini, terrazzi, balconi, davanzali” . Ora aggiungo: “anche negli spazi abitativi”.

Scelta vegetale. Sicuramente tutte le piante, anche quelle grasse hanno bisogno di luce, possibilmente naturale, e acqua.
Per la scelta vegetale non voglio dilungarmi con una lista di piante che si trova facilmente in rete, ma vi porto ad esempio un lavoro che ho realizzato con piante relativamente di piccola taglia, dunque utilizzabili in diversi contesti. Questo progetto l’ho realizzato con l’aiuto dell’architetto Iolanda Fezzi (www.iolandafzzi.it), che ha scelto il vaso di design che più si addiceva allo spazio, per fare arredo verde interno in un’abitazione privata-ufficio. In questo contenitore ho creato una composizione vegetale specifica, con scelta di piante adatte a sanificare l’ambiente, coprendo il tutto con della corteccia pacciamante che, oltre a mantenere più umido e frescura ai vasi presenti nel contenitore, offre un’ aroma naturale.
Eccole:
“Beaucarnea recurvata” anche chiamata “mangia fumo”: si tratta di una pianta succulenta sempreverde, proveniente dal Messico; ci sono anche altre specie di beaucarnea e sono diffuse in tutta l’America centrale. È una pianta succulenta sempreverde che si adatta bene agli ambienti interni, molto resistente; non ha bisogno di eccessive cure e, anche se ci si dimentica di abbeverarla, non soffre troppo. L’unico accorgimento, per quanto riguarda l’approvvigionamento idrico, è quello di nebulizzare ogni tanto le foglie con uno spruzzino d’acqua che consente l’assorbimento fogliare.La  Beaucarnea recurvata nel suo ambiente naturale raggiunge grosse dimensioni, ma nei nostri appartamenti ha uno sviluppo più ridotto, una crescita lenta. Molto difficilmente raggiungerà le dimensioni che ha nel suo ambiente d’origine (oltre i due metri). Il suo nome “mangia fumo” le è stato dato perché cresce anche in terreni secchi dove ci sono stati incendi.
Nephrolepsis (felce)”: ho deciso di mettere questa felce perchè con le sue fronde crea volume in orizzontale, mentre la precedente pianta lo crea in verticale. Questa pianta ha un colore verde chiaro che da più luce ai nostri spazi interni. Ha le foglie dolci che donano al nostro vaso più “morbidità”. Questa felce ha la capacità di assorbire sostanze inquinanti (Formaldeide, Xilene) che si possono trovare con buone probabilità all’interno del nostro appartamento. È una pianta molto antica, esisteva già ai tempi dei dinosauri, ne abbiamo prova dai fossili.
“Spathiphyllum”: è una pianta che sanifica l’ambiente assorbendo elementi a noi tossici, riuscendo ad assorbire il Tricloroetilene (trielina), il benzene e la formaldeide. Facilmente reperibile, non necessita di cure particolari, semplice da coltivare, fa una bella fioritura bianca.
“Photos”: questa pianta spesso si trova al interno dei nostri appartamenti ed è in grado di liberare l'aria da sostanza volatili nocive come la formaldeide, che si può trovare nel mobilio e nel parquet. Si tratta quindi di una pianta che purifica l’aria, come le altre, ed è molto facile da curare. Naturalmente anche per lei ci vuole un ambiente luminoso, e bisogna innaffiarla quando il terreno è asciutto.
Ultima pianta impiegata, la più piccola e la più particolare:"Zamioculcas zamiifolia (zamia)". È una pianta tropicale molto facile da gestire, come del resto anche le altre elencate qui sopra, e ha una crescita molto lenta. Pianta succulenta sempreverde come le altre, è originaria della Tanzania. È costituita da cespi di grossi fusti carnosi, eretti, lungo i quali crescono foglie simili a scaglie, “cuoiose”, dall'aspetto lucido e ceroso, piuttosto elegante.
Come si vede dalla foto - soprattutto per motivi estetici - ho annegato i vasi delle nostre piante nella corteccia così da fare una composizione omogea e più bella.
In conclusione queste piante riescono a coadiuvare, a prestare la propria opera di collaborazione, migliorando non solo l’estetica del nostro appartamento ma anche l’aria.
Spero che quest’articolo vi ispiri a creare nuove composizioni e a migliorare l’arredo casalingo. 

Per vedere altre foto: https://www.houzz.it//mattia-il-giardiniere

mercoledì 25 marzo 2020

PIANTE AROMATICHE, idee di impiego

PIANTE AROMATICHE, 

idee di impiego


Le piante aromatiche, come voi saprete, sono quelle piante che hanno la foglia profumata e può essere utilizzata in vari modi e in più, sono piante tipicamente vigorose capaci di vivere in terreni poveri e difficili. L’unica cosa che tende a danneggiarle è il cattivo drenaggio (il ristagno idrico), come del resto alla gran parte delle piante. Quindi prima di piantarle lavorate bene il terreno! Le vediamo anche crescere spontanee in terreni sassosi in condizioni asciutte e calde, sono già adattate al luogo e non hanno l’aspetto vigoroso di quelle che andiamo a prendere cresciute in vivaio. 
Le piante aromatiche più comunemente coltivate e per l’utilizzo in cucina sono: Alloro, Salvia, Timo, Rosmarino. 
Un po’ di tempo fa ho fatto un esperimento: dovevo rinfoltire un prato... dopo aver arieggiato il terreno ho seminato, oltre al prato, anche della menta che in seguito è germinata insieme agli altri semi dando vita a un nuovo prato profumato. Il tutto è germinato bene anche grazie anche all’aggiunta di terriccio fresco e leggero che ha dato al prato un po’ di energia. Questo prato era nel giardino di una villa e non veniva troppo calpestato, ma quando nelle serate estive si passeggiava sul manto erboso saliva alle narici un ottimo e fresco profumo di menta e il prato è diventato più rustico restando morbido e bello verde.
Un altro metodo, di utilizzo di aromatiche che ho usato più volte, è quello di metterle insieme ai fiori nelle aiuole. Non dimentichiamoci della fresca fioritura del rosmarino, che da quasi luce con i suoi piccoli fiori azzurrini... 
Spesso si vedono delle aiuole composte da diverse Lavande, ma perché non utilizzare anche delle Salvie? Ne esistono in moltissime varietà. 
Tempo fa avevo acquistato una salvia molto particolare dalla foglia grossa e carnosa che produce, a differenza di altre salvie, un fiore composto viola molto bello ed è molto decorativa e particolare come pianta!
Altre piante, per le aiuole non calpestate che possono dare ottimi effetti e stupire sono le varietà di Timo di vari colori e vari aromi: da quelle più classiche ad altre che sanno, ad esempio, di limone.

Spero di avervi dato un po di spunti e di idee su come utilizzare delle piante aromatiche facilmente reperibili in maniera diversa! Buon lavoro


BOKASHI, nuovi concimi

Il Bokashi
un nuovo prodotto utile alla sana crescita delle piante
In commercio ci sono un’infinita varietà di concimi: organici, chimici e chi più ne ha più ne metta e ognuno con le proprie caratteristiche. Col passaparola tra giardinieri e cultori del verde sono venuto ha conoscenza di un nuovo prodotto il “Bokashi”, e l’ho sperimentato...
Che cos’è? Il Bokashi non è altro che un prodotto finale del compostaggio ossia della fermentazione di diversi rifiuti biogeni (elementi chimici costituenti della materia vivente) con l’ausilio dei Microrganismi Effettivi, invisibili a occhio nudo ma sono gli organismi che creano la decomposizione. Il Bokashi matura, fa il suo lavoro in modo “anaerobico”, vale a dire senza essere aerato.
Cosa fa? Questo metodo presenta tre vantaggi essenziali:
l’utilizzo dei Microrganismi Effettivi nel compost elimina i problemi di marcescenza nel cumulo. Ciò è i cattivi odori e metaboliti tossici vengono completamente eliminati lasciando spazio alla formazione di vitamine e sostanze bioattive utili hai vegetali.
Non dovendo rivoltare frequentemente il cumulo durante il compostaggio si ha una notevole riduzione del lavoro. La fermentazione del cumulo, infatti, è anaerobica (lavora senza ossigeno).
Nel Bokashi gli elementi nutritivi, soprattutto l’azoto, restano integri senza disperdersi nell’atmosfera come i gas serra. L’azoto resta principalmente legato come composto organico e, di conseguenza, viene dilavato meno facilmente nelle falde freatiche, dunque non viene dilavato e non si perde con l’acqua.
In poche parole, Il Bokashi accelera il processo di maturazione del compost sopprimendone la marcescenza (la causa dei cattivi odori!). Le piante il compost se lo creano da sole... basta pensare alla caduta delle foglie! Inoltre, questo prodotto favorisce l’attività microbica del terriccio migliorandone le caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche in breve crea elementi nutritivi e migliora la struttura fisica del terreno. Migliorando così il terreno in tutte le sue funzionalità. Sviluppando le caratteristiche fisiche del terriccio delle nostre piante, il substrato rimane con una struttura migliore e non diventa sabbioso e senza vita al suo interno, perché anche il terreno è vivo e si trasforma!
Quindi utilizzare questo prodotto fa si che le nostre piante avranno sempre terriccio fresco dove potersi sviluppare.
Ho fatto l’esperimento...
Dovevo risistemare e rinvasare delle piante in grossi vasi al interno di un ufficio. Naturalmente, le piante prima di essere rinvasarle andavano potate, parte dei residui di potatura gli ho messi a fare da fondo mescolandoli con il terriccio e con il Bokashi, evitando così di acquistare e trasportare parte di terriccio, facendo così un ottimo compost derivato dalle piante stesse. Be il risultato non è stato niente male! le piante, non immediatamente ma dopo un mese hanno incominciato ad avere una crescita niente male e sono tornate in ottima salute!
In conclusione: Per maggiori info e saper come procurarselo potete guardare: http://www.multikraft.com/it/casa-e-giardino/compostaggio.html

lunedì 9 marzo 2015

I segreti del giardiniere per avere rose rigogliose: quale cura alle malattie più comuni?

Ritengo che la rosa sia una pianta fondamentale per considerare uno spazio verde completo e finito. La rosa è una pianta preziosa su cui esiste una ricerca colturale fin dai tempi antichi, una ricerca così articolata è di solito stata riservata solo alle piante alimentari. Ci sono decine di concorsi e gare che confrontano le nuove varietà per rigogliosità, portanza, maestosità, profumo... Insomma una pianta che stupisce sempre e non stanca mai! Per questo dopo il mio primo articolo (Rosa, rosae, rosam: 
aneddoti e utilizzo) ho deciso di dedicare maggiore spazio a questa specie ricca di sorprese, concentrandomi sulle malattie e avversità che più colpiscono la rosa. Le rose infatti sono tra le piante più sensibili e cagionevoli a tutti i tipi di avversità.

FUNGHI
I funghi sono i nemici primari delle rose e più difficili da distinguere e combattere, specie per le rose in vaso, perché più deboli. Il terreno, nei vasi, si compatta maggiormente, e rischia di creare un livello di umidità tale da diventare vettore di crescita e produttività funginea. Anche il sottovaso con ristagno d’acqua può risultare una colonia funginea.

Oidio o mal bianco della rosa: è una delle malattie funginee più diffuse e trasversali nel mondo vegetale, nonché tediosa da curare. Si sviluppa con macchie decolorate sulla parte aerea (foglie germogli) su cui in seguito si forma una muffetta biancastra polverulenta. Ci sono molti prodotti sul mercato per combattere questa malattia come ci sono anche molte nuove specie selezionate più resistenti. Per i nostri balconi e giardini consiglio i bio fungicidi che spesso sono prodotti endoterapici (prodotti che intervengono all’interno della pianta, senza disperdersi nell’ambiente) da utilizzare anche in abbinamento con zolfi.

Ticchiolatura della rosa o macchia nera, (simile alla ruggine della rosa, sia come sintomi che come lotta)  si manifesta sulla foglie con macchie nerastre irregolare, segue una defogliazione della pianta più o meno intensa.
Dai sintomi simili è la Peronospora, che si manifesta sempre con macchie clorotiche sulla pagina superiore della foglia mentre in quella inferiore si forma un feltro grigio, e si differenzia dalla presenza di una lieve deformazione (bollosità).
 Le cause di queste malattie possono essere l’elevata umidità ambientale e ristagni di acqua sulla parte aerea della pianta. Solitamente attaccano la pianta prima della fioritura provocando così la caduta dei boccioli  o una tardiva germinazione. La lotta andrebbe fatta con dei prodotti specifici come i Rameici (prodotti a base di rame che si trovano facilmente in commercio). Vanno sempre eliminate le parti colpite per isolare la malattia.

BATTERI
Il tumore batterico colpisce molte specie, per prima la vite, si manifesta con sintomi tipici, ovvero un ammasso tumorale sopra il colletto (crescite abnormi, ingrossamenti) nella parte aerea della pianta si formano delle macchie scure di tessuti morti che si disgregano. È opportuno combatterla perché si ripresenterà l’anno successivo. Il miglior modo per combatterla, a mio avviso, è rinfrescando il terreno e ripulendo le radici (senza danneggiarle), così diminuiremo l’inoculo. 


INSETTI
Non dimentichiamoci degli insetti! Per primi gli afidi, che deformano germogli e boccioli floreali arrestando alle volte il loro sviluppo. Prima di combatterli chimicamente con gli innumerevoli prodotti presenti sul mercato, sarebbe meglio controllare la possibile presenza di predatori, ne cito qualcuno facilmente riconoscibile: Coleotteri Coccinellidi (comuni coccinelle), Ditteri Sirfidi (insetti molto simili alle api) e altri ancora che anche nello stadio di larva possono creare danni all’afide.

Un metodo semplice e economico per allontanare i pidocchi e afidi
e salvaguardare la rosa è quello di piantare a fianco a essa uno spicchio di aglio che allontana questo sgradevole e nocivo insetto. Per piantarlo basta interrarlo a un centimetro e mezzo sotto terra con le radicette verso il basso e la piccola gemma verso l’alto. In alternativa si può preparare periodicamente un macerato di aglio e cipolla. Si prepara con 50 gr di cipolla e aglio (insieme o singolarmente) in un litro d’acqua. Si lascia decantare per 1-2 settimane (non in contenitori metallici!) senza coprirlo e girando tutti i giorni fino a che diventa scuro, senza schiuma. Da usare diluito con acqua in rapporto 1:10. Come immaginerete il lato negativo del preparato sarà il malsano odore.


Cicalina della rosa: quest’ultimo è un piccolo insetto (3-5mm) di colore biancastro e vivono nella Il primo danno che si nota è la decolorazione fogliare causata da delle punture sulla nervatura centrale che poi causano delle macchie giallastre, bianche. Pur essendo un attacco non grave è bene combattere questo insetto per prevenire l’indebolimento della pianta a seguito del danneggiamento delle foglie.

parte inferiore delle foglie, è una malattia frequente anche su altre rosacee, piante ornamentali.

QUATTRO REGOLE PER RIDURRE IL RISCHIO DI MALATTIE
Ho indicato pochi rimedi alle malattie perché una volta contaminate, le piante vanno curate con la chimica, ma il rimedio migliore rimane - sarò banale - la prevenzione. Spesso i trattamenti hanno un costo che supera il valore dell’esemplare, oltre ad avere una tossicità da cui è importante proteggersi.

In primo luogo bisogna stare bene attenti al drenaggio del terreno e a una non eccessiva innaffiatura. Durante la primavera basta una volta a settimana, in estate una volta ogni tre giorni a meno che non vi siano giornate eccessivamente torride, in inverno quasi si può lasciare che si idrati con la naturale umidità dell’aria.

In secondo luogo è importante una ricca concimatura in particolare all’inizio del periodo vegetativo - quando la pianta impiegherà più energie - attraverso aspersione di stallatico attorno alla pianta; nel mese di maggiore produzione (maggio-luglio), con fertilizzanti chimici; infine all’incominciare del periodo di riposo - per esempio nel mese di ottobre/ inizio novembre - con l’intento di protegge dalle avversità invernali - con fertilizzanti naturali. La rosa è infatti particolarmente bisognosa di micro e macro elementi.

In terzo luogo è importante una buona potatura, eliminando di volta in volta le parti secche o le parti malate così da concentrare le energie della pianta nelle parti sane. A fine fioritura una decisa potatura servirà a dare futuro vigore e una abbondante fioritura. Su questo argomento vorrei dedicare un apposito post.

In quarto luogo il sole è fondamentale: la rosa deve essere messa in una posizione molto soleggiata. Le malattie si riducono quando posizioniamo le piante in luoghi a loro più favorevoli. Sole acqua e aria: tre elementi da cui le piante creano la vita.

Sonata di vento. Futuro incerto e serenità a momenti (Tonino Carotone)