Ecco un articolo pubblicato un paio di anni fa qui e che ho deciso di ri-pubblicare su Appunti verdi per dare completezza al post pubblicato tempo fa su attrezzi e tecniche per le potature. Tra l'altro è proprio il momento giusto per dedicarsi a quest'opera!
La potatura incide parecchio sulla vita della pianta. A volte si pensa che la potatura sia un’operazione di semplice esecuzione meccanica; per eseguirla bene è invece necessaria una buona conoscenza della pianta e delle sue specificità. Infatti, non soltanto la tecnica di potatura può cambiare a seconda della tipologia di pianta, ma anche all’interno della stessa specie, su due piante “sorelle” potrebbero essere necessari interventi diversi.
La potatura può servire per soddisfare questioni di forma (estetica e/o sicurezza), di salubrità, di rigogliosità. Dunque, non solo per dare alla pianta una forma a noi gradita, ma anche utile per alleggerirla da un carico eccessivo di rami.
Specialmente sugli alberi ad alto fusto è importante svolgere un attento controllo sulla stabilità della pianta e dei singoli rami. Di conseguenza i tagli devono avvenire in maniera tendenzialmente uniforme rispetto all’asse di simmetria, in modo da non creare scompensi.
La tecnica della potatura nasce principalmente dalla necessità di massimizzare la produzione delle piante da frutto. Da questa si ricavano i principali metodi che poi possono essere applicati anche a tutte le altre piante, con i dovuti accorgimenti.
Gli alberi da frutto richiedono una manutenzione costante affinché siano utilizzabili a scopo agricolo e gli interventi a cui vanno sottoposti vanno dunque tutti nella stessa direzione, tuttavia agiscono su diversi aspetti della pianta:
- dare una forma che regga il peso della produzione frutticola;
- effettuare tagli nel periodo “post-produzione” e tagli “di ritorno” durante il periodo produttivo, al fine di aumentare la fioritura e quindi la fruttificazione;
- facilitare la raccolta (rimuovere i rami che la intralcerebbero).
Le potature sulle piante ornamentali hanno scopi diversi, e quindi le tecniche di taglio, seppur simili, servono a:
- asportare le parti secche o mal messe o di dubbiosa buona estetica, fiori, foglie, rami, frutti;
- fare in modo che sia più omogenea possibile e non ci siano buchi nella pianta;
- ottenere una pianta rigogliosa, anche nella fioritura, sana e durevole.
Sugli alberi ad alto fusto si interviene sulla crescita disforme dei rami, controllandola. Rispetto a piante più piccole la potatura è più complessa perché la dimensione è maggiore e la differenza tra rami grossi e rami più giovani determina tecniche diverse.
La mia filosofia sulle potature
Spesso lungo i viali alberati, in alcuni parchi o ville si vedono potature molto drastiche, capitozzamenti ‘selvaggi’ (a me piace chiamarli così). E’ vero che ogni tanto sono indispensabili (rami secchi che potrebbero cadere, rami che entrano nelle case o che vanno a intrecciarsi con i fili della luce…), ma a mio avviso quel tipo di potatura eseguito su piante sane non è opportuna, né gradevole a vedersi.
Ritengo che una potatura ben fatta non si debba notare al primo sguardo ma piuttosto deve mantenere una forma naturale, senza stravolgimenti o tagli troppo incisivi. In altre parole deve portare la pianta ad avere una forma regolare, compatta e con forme consone, naturali e morbide.
Spesso quando effettuo delle potature non intervengo sulla parte esterna, ma anche sulla parte interna della chioma, in modo tale che la pianta rigetti soprattutto all’interno e così si riempia. Altra cosa è intervenire sul ridimensionamento per via di forme, altezze e larghezze eccessive. In ogni caso si cerca di mantenere sempre una forma naturale, un equilibrio complessivo.
Un capitolo a parte attiene alle siepi: quelle da condominio, che sono squadrate e a forma di parallelepipedo, per forza dovranno mantenere quella forma e dimensione affinché non invadano troppo. E’ il classico lavoro che può essere fatto con il tosasiepi, attrezzo fatto apposta per tagliare in linea retta. Personalmente preferisco di gran lunga le siepi “libere“, dette “all’inglese”, che non sono mono-culturali (in cui non c’è una sola specie, ma più specie consociate). Anche queste necessitano di una manutenzione regolare – ma la potatura è più sofisticata e accurata e quindi attrezzi come il tosasiepi non sono adatti poiché in questo caso va calibrata l’armonia complessiva piuttosto che le esigenze relative a forme regolari.
Concludo dandovi un augurio di buona riuscita alle vostre future potature e spero di esservi stato utile.
Troverete sul mio blog un piccolo approfondimento a questo articolo che riguarda gli attrezzi per la potatura e le modalità di taglio. Prossimamente mi dedicherò alla specifica potatura delle rose!
Per ogni eventuale consiglio contattatemi tramite e-mail o scrivendo un commento di seguito!
Troverete sul mio blog un piccolo approfondimento a questo articolo che riguarda gli attrezzi per la potatura e le modalità di taglio. Prossimamente mi dedicherò alla specifica potatura delle rose!
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