lunedì 3 novembre 2014

La filosofia del giardiniere - parte I
Amore nel gesto


Nella cura delle piante bisogna metterci amore e dedizione: viene sempre corrisposto, salvo agenti esterni che intervengono. Ma lei, la pianta, se voi l’avete curata con amore lotta e lotta disperatamente per crescere forte e robusta ed infine bella. Devo dire che un tempo ero dubbioso su quel fatto lì della comunicazione delle piante: che le piante comunicano tra di loro con loro stesse e con tutto ciò che le circonda. Secondo me le piante posso darti energia, bisogna solo sapere come coglierla... Difatti con la loro compagnia si può conquistare un benessere interiore maggiore, perché con esse non si comunica con la parola che alle volte magari stanca e viene sicuramente troppo usata ma tramite inspiegabili sensazioni che descrivere non saprei. 

Perché dico queste cose... recentemente parlando con una ragazza, lei mi raccontava di come era più rilassata da quando curava l’orto che avevamo recentemente fatto, e delle soddisfazioni che provava raccogliendo e mangiando i frutti delle piante che avevamo scelto, curato e per certi versi amato. Mettere amore nei gesti che compiamo ci dà un’energia diversa, quest’ultima rende il compimento dell’azione migliore e magari in sintonia, in questo caso, col vegetale che stiamo curando. 

Trovare la sintonia con i vegetali, è da un po’ l’obiettivo che vorrei raggiungere (la sintonia con gli esseri umani, su questa ci ho rinunciato da tempo). 
Come nella musica l’armonia è fondamentale, per raggiungere una buona sonorità anche nella cura dei vegetali è un po’ lo stesso e quindi bisogna trovare un’armonia con i nostri giardini, terrazzi, balconi, davanzali: in sostanza con i vegetali. Incredibile come si possa stare bene in compagnia di rose, faggi, bietole e senza l’uso di sostanze psicoattive (droghe toste). 
Uscire da casa o dall’ufficio o qualsiasi altro posto chiuso e stare in compagnia vegetale, senza ovattarsi ma dedicandosi a questi esseri viventi senza chiedere nulla in cambio senza parole ma soltanto prendersi cura di loro può dare, spero a tutti, una, se pur esile, sensazione di leggerezza che magari smaltisce i pensieri inutili e eccessivi che frullano nella testa rendendola pesante e stanca, quasi scomoda. 

Tutto questo l’ho scritto perché volevo esprimere la sensazione che ho e vedo anche negli altri prendendomi cura delle piante. 
Talvolta ci si trova a prendere decisioni che comportano la sorte di cose grandi o anche piccole che siano, o a gestire fatti che non dipendono direttamente da noi... con le piante no, bisogna solo seguire il loro andamento e se serve magari accompagnarle, alleggerirle e nutrirle quanto basta. 

Di cosa hanno bisogno loro? Luce, acqua, elementi semplici e da essi creano la vita. 
Che altro si può affermare se non che loro hanno un “essere”. Un essere che, per dirla come Eraclito, si evolve ma rimane anche sempre sé stesso.


In conclusione - per ribadire quello che ho scritto - le piante riescono a coadiuvare, a prestare la propria opera di collaborazione, a tutti gli esseri presenti nel terreno fornendo nutrimento e ricevendo sostanza che tornerà ad essere nutrimento per le piante e i piccoli esseri viventi (in taluni casi esseri viventi di grossa dimensione).

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