È oramai tempo di preoccuparci del gelo.
Se non l’avete già fatto è importante proteggere dalle gelate alcune piante che, nel caso vengano colpite dal freddo, non arriverebbero sane alla stagione del risveglio. Quindi, sbrighiamoci a farlo prima che sia troppo tardi!
In ogni caso, se avete già provveduto a sistemare le vostre piante è sempre bene leggere i consigli, magari per capire dove si è sbagliato e quindi rimediare.
Senza dubbio sono parecchie le piante che vanno riparate; per prime le piante grasse che si possono trasferire tranquillamente all'interno dei nostri appartamenti così da non correre rischi, come si dice “prevenire è meglio che curare”.
Ci sono piante grasse che resistono benissimo alle temperature rigide come il “Sedum palmeri” e il “Delosperma cooperi”, mentre altre, tipicamente da clima marittimo o mediterraneo soffrono moltissimo. Il mio esemplare da vaso di Aloe, a cui tengo moltissimo, lo scorso anno ha sofferto molto perché rimasto esposto durante una nevicata. Nonostante le poche ore di esposizione, le parti rimaste a contatto con la neve si sono rovinate e successivamente seccate. Oggi la pianta è sana e rigogliosa ma non ho più rischiato di esporla per non rovinarne la bellezza.
Quindi, portarle in appartamento, veranda o pianerottolo. Non è importante che la quantità di luce, le piante grasse non soffrono al buio, anzi stanno benissimo e si preparano alla nuova germinazione primaverile.
Se invece le piante sono troppo grandi o difficilmente trasportabili, conviene spostarle in punti protetti, dove siamo certi che le temperature non si abbassano troppo e in più possiamo coprirle con dei teli (meglio quelli di tessuto-non-tessuto) che le proteggono dal freddo e permettono un buon passaggio di aria. Se abbiamo uno spazio riparato dal vento possiamo anche creare una serra delle dimensioni opportune, magari anche coprendo uno scaffale o comunque una struttura rigida con un con un telo di plastica trasparente. Non essendo a contatto con le foglie e con la pianta stessa, perché sostenuto da una struttura può proteggere tranquillamente le piante senza soffocarle e la struttura diventa una serra e permetterà alla pianta di non gelare.
Sconsiglio vivamente di proteggere le piante con i cellophan perché coprendole direttamente senza l’ausilio di una struttura fissa. non essendo traspirante, non fa passare l’aria e le piante senza giro d’aria non hanno vita facile.
Mi è capitato che un cliente mi chiedesse aiuto dopo che aveva coperto le piante in questo modo: la plastica in parte era attaccata alle foglie e non permetteva di farle traspirare così si formava una cappa umida. Un giorno molto assolato, anche se in pieno inverno, si accorse che c’era una strana condensa all’interno della plastica trasparente e la pianta e dava segni di fiacchezza, gli sembravano molli le foglie e mi chiamò per chiedermi cosa era successo. Quando arrivai mi resi conto che la pianta non stava affatto bene, era praticamente bollita!
Un altro errore classico che si commette, in merito sempre alla protezione invernale, riguarda classiche piante da appartamento come il “ficus benjamin”.
Effettivamente è una pianta che spesso è abbastanza grande e ingombrante ma molto diffusa negli appartamenti e sui balconi perché esteticamente bella e di non difficile cura.
Il “ficus benjamin” è una pianta tropicale che teme il gelo quindi è giusto spostarla dai balconi a luoghi riparati. Solitamente però la temperatura all’interno degli appartementi si aggira intorno ai 20/21 gradi e l’aria è abbastanza secca e per il nostro “ficus benjamin” che ama il caldo umido, sarà un trauma passare da un clima temperato a un clima caldo costante ma soprattutto secco, creato appunto dal riscaldamento. Questo “trauma” probabilmente farà perdere le foglie alla pianta.
Ma non è drammatico! Lo si può evitare semplicemente mettendo la pianta in luoghi più ventilati e meno caldi: si possono mettere, ad esempio negli atri dei condomini che solitamente non sono riscaldati e dove c’è un buon giro d’aria, dove quindi la pianta non temerà il freddo.
A questo proposito un altro esempio che mi viene in mente è quello di un limone, che dimorava solitamente sul terrazzo, e che per il periodo invernale venne spostato in bagno. Gli agrumi non reggono temperature rigide e soprattutto sotto lo zero. È giusto riparare il limone, ma l’ambiente caldo umido non è amato dal limone, che è abituato invece ad una maggiore secchezza dell’aria. Quel limone si ammalò e fu infestato da insettini, anche poco igienici in un ambiente come il bagno. Anche in questo caso luoghi adeguati dove ripararlo possono essere le scale del condominio o una protezione con tessuto-non-tessuto.
Concludo speranzoso che i consigli da me forniti possano essere utili, buon lavoro!!!
Se non l’avete già fatto è importante proteggere dalle gelate alcune piante che, nel caso vengano colpite dal freddo, non arriverebbero sane alla stagione del risveglio. Quindi, sbrighiamoci a farlo prima che sia troppo tardi!
In ogni caso, se avete già provveduto a sistemare le vostre piante è sempre bene leggere i consigli, magari per capire dove si è sbagliato e quindi rimediare.
Senza dubbio sono parecchie le piante che vanno riparate; per prime le piante grasse che si possono trasferire tranquillamente all'interno dei nostri appartamenti così da non correre rischi, come si dice “prevenire è meglio che curare”.
Ci sono piante grasse che resistono benissimo alle temperature rigide come il “Sedum palmeri” e il “Delosperma cooperi”, mentre altre, tipicamente da clima marittimo o mediterraneo soffrono moltissimo. Il mio esemplare da vaso di Aloe, a cui tengo moltissimo, lo scorso anno ha sofferto molto perché rimasto esposto durante una nevicata. Nonostante le poche ore di esposizione, le parti rimaste a contatto con la neve si sono rovinate e successivamente seccate. Oggi la pianta è sana e rigogliosa ma non ho più rischiato di esporla per non rovinarne la bellezza.
Quindi, portarle in appartamento, veranda o pianerottolo. Non è importante che la quantità di luce, le piante grasse non soffrono al buio, anzi stanno benissimo e si preparano alla nuova germinazione primaverile.
Se invece le piante sono troppo grandi o difficilmente trasportabili, conviene spostarle in punti protetti, dove siamo certi che le temperature non si abbassano troppo e in più possiamo coprirle con dei teli (meglio quelli di tessuto-non-tessuto) che le proteggono dal freddo e permettono un buon passaggio di aria. Se abbiamo uno spazio riparato dal vento possiamo anche creare una serra delle dimensioni opportune, magari anche coprendo uno scaffale o comunque una struttura rigida con un con un telo di plastica trasparente. Non essendo a contatto con le foglie e con la pianta stessa, perché sostenuto da una struttura può proteggere tranquillamente le piante senza soffocarle e la struttura diventa una serra e permetterà alla pianta di non gelare.
Sconsiglio vivamente di proteggere le piante con i cellophan perché coprendole direttamente senza l’ausilio di una struttura fissa. non essendo traspirante, non fa passare l’aria e le piante senza giro d’aria non hanno vita facile.
Mi è capitato che un cliente mi chiedesse aiuto dopo che aveva coperto le piante in questo modo: la plastica in parte era attaccata alle foglie e non permetteva di farle traspirare così si formava una cappa umida. Un giorno molto assolato, anche se in pieno inverno, si accorse che c’era una strana condensa all’interno della plastica trasparente e la pianta e dava segni di fiacchezza, gli sembravano molli le foglie e mi chiamò per chiedermi cosa era successo. Quando arrivai mi resi conto che la pianta non stava affatto bene, era praticamente bollita!
Un altro errore classico che si commette, in merito sempre alla protezione invernale, riguarda classiche piante da appartamento come il “ficus benjamin”.
Effettivamente è una pianta che spesso è abbastanza grande e ingombrante ma molto diffusa negli appartamenti e sui balconi perché esteticamente bella e di non difficile cura.
Il “ficus benjamin” è una pianta tropicale che teme il gelo quindi è giusto spostarla dai balconi a luoghi riparati. Solitamente però la temperatura all’interno degli appartementi si aggira intorno ai 20/21 gradi e l’aria è abbastanza secca e per il nostro “ficus benjamin” che ama il caldo umido, sarà un trauma passare da un clima temperato a un clima caldo costante ma soprattutto secco, creato appunto dal riscaldamento. Questo “trauma” probabilmente farà perdere le foglie alla pianta.
Ma non è drammatico! Lo si può evitare semplicemente mettendo la pianta in luoghi più ventilati e meno caldi: si possono mettere, ad esempio negli atri dei condomini che solitamente non sono riscaldati e dove c’è un buon giro d’aria, dove quindi la pianta non temerà il freddo.
A questo proposito un altro esempio che mi viene in mente è quello di un limone, che dimorava solitamente sul terrazzo, e che per il periodo invernale venne spostato in bagno. Gli agrumi non reggono temperature rigide e soprattutto sotto lo zero. È giusto riparare il limone, ma l’ambiente caldo umido non è amato dal limone, che è abituato invece ad una maggiore secchezza dell’aria. Quel limone si ammalò e fu infestato da insettini, anche poco igienici in un ambiente come il bagno. Anche in questo caso luoghi adeguati dove ripararlo possono essere le scale del condominio o una protezione con tessuto-non-tessuto.
Concludo speranzoso che i consigli da me forniti possano essere utili, buon lavoro!!!
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